Entrando nel quarto trimestre, le prospettive per l’euro appaiono fosche rispetto ad alcuni dei suoi principali concorrenti.
Una sfida significativa che l’euro deve affrontare è il panorama macroeconomico dell’Eurozona. Per offrire una prospettiva più dettagliata, l’attività economica è peggiorata drasticamente in molti paesi dell’unione Europea. In particolare, la Germania, spesso vista come la forza trainante della crescita, è scivolata in una recessione tecnica all’inizio di quest’anno, guadagnandosi ancora una volta l’etichetta di “paese malato d’Europa”.
La Banca Centrale Europea sembrava aver concluso la sua campagna d’inasprimento dopo aver alzato i tassi sui depositi al 4% per la decima volta consecutiva nella riunione di settembre e Christine Lagarde ha affermato di aver apportato un contributo sufficiente in termini di stretta monetaria per riportare tempestivamente l’inflazione al livello target.
In netto contrasto con la situazione europea, la Federal Reserve ha mantenuto un atteggiamento più aggressivo. L’eccezionale resilienza dell’economia statunitense, combinata con un’inflazione vischiosa, ha costretto i politici a tenere la porta aperta ad un altro aumento di 25 punti base nel 2023 e a segnalare che i tassi di interesse rimarranno elevati più a lungo di quanto inizialmente previsto.
Questa divergenza nella politica monetaria tra la BCE e il FOMC , unita all’eccezionalismo economico degli Stati Uniti, ha creato un panorama che favorisce la forza del dollaro USA per il resto dell’anno. Ciò potrebbe comportare ulteriori perdite per il cambio EUR/ USD nel corso del quarto trimestre, con la possibilità di raggiungere nuovi minimi nel 2023.